Un dolore addominale che addominale non era

UN DOLORE ADDOMINALE CHE ADDOMINALE NON ERA

Il signor G. ha trascorso gli ultimi 2 anni a ricercare la causa del suo dolore addominale. Finalmente, grazie al team del DLABMED, è riuscito ad individuare e risolvere la sua problematica. 

Un dolore addominale che addominale non era

Dr. Ugo De Santis – medico fisiatra presso Dlabmed
Dr. Eugenio Rimondi – medico radiologo presso Dlabmed
Dr. Luca Benini – tecnico radiologo presso Dlabmed
Giacomo Sciullo – terapista della riabilitazione presso Dlabmed

Da circa due anni il Signor G. lamenta un fastidioso dolore addominale, anteriore, al fianco destro, che compare e scompare.

E’ stato già visitato da molti specialisti, ed ha eseguito diversi esami, tutti negativi.
Dopo quasi due anni, il Signor G. si è quasi rassegnato a convivere con il suo dolore, che però ha peggiorato la qualità della sua vita e gli impedisce di praticare sport.

Poiché l’insorgenza di questo dolore non ha una precisa relazione causa-effetto, ma spesso (non sempre) si manifesta quando il paziente rimane a lungo seduto (viaggi) o esegue qualche lavoretto in casa, avendo escluso ogni possibile causa addominale/viscerale, si ipotizza un problema alla colonna vertebrale.

Poiché il dolore è intermittente, si pensa ad un’ernia del disco che si manifesti occasionalmente con il carico e viene quindi prescritta una RM in carico, cioè eseguita con il paziente in piedi. La scrupolosità del medico radiologo e la competenza del tecnico radiologo garantiscono che l’esame eseguito al DLABMED sia quanto di più sofisticato oggi si possa ottenere, ma anche questo esame risulta negativo.

Il paziente viene inviato al medico fisiatra della struttura che dopo averlo visitato accuratamente, proprio grazie alla RM che risulta negativa per ernie del disco, va a ricercare altre cause in altri distretti e trova unicamente una positività nella manovra clinica che “stira” il muscolo psoas.

Il muscolo psoas origina dal tratto lombare della colonna vertebrale ed insieme al muscolo ileo si inserisce sul femore: è un flessore dell’anca ed aiuta la colonna a mantenere una sua curva fondamentale che si chiama lordosi.

Il muscolo psoas

Il medico fisiatra discute del caso con il fisioterapista, che esegue un breve ciclo (6 sedute) di Terapia Miofasciale, eseguendo manovre ed esercizi che “stirano” il muscolo psoas e provocano al paziente un sicuro miglioramento.

Finalmente, dopo quasi due anni, il paziente può tornare a fare una corsetta e guidare l’auto senza dolore. Dovrà continuare ad eseguire a casa degli esercizi specifici.

La “concertazione” di più figure professionali (ed un’esame diagnostico ben eseguito e ben mirato che ha potuto escludere in modo categorico patologie ai dischi della colonna), hanno permesso di trovare la soluzione.