La carriera a rischio di una giovane promessa della pallavolo
Il nostro esperto staff medico, con l’ausilio della nostra risonanza magnetica di ultima generazione, le ha permesso di trovare la terapia giusta per proseguire la sua attività
LA RISONANZA MAGNETICA (RM) IN CARICO: UN CASO ESEMPLARE
Ugo De Santis – medico fisiatra presso Dlabmed,
Eugenio Rimondi – medico radiologo presso Dlabmed
Luca Benini – tecnico radiologo presso Dlabmed.
Una giovane promessa della pallavolo di fuori regione, ci viene inviata per una fastidiosa lombo-sciatalgia sinistra che le sta compromettendo la carriera: nella normalità del quotidiano non ha dolore, ma appena entra in campo, dopo pochi minuti compare un dolore sciatalgico lungo tutto l’arto inferiore, che la obbliga ad uscire dal campo.
E’ stata già vista da molti specialisti ed ha eseguito diversi esami (radiografie, RM, ecografie) sono state poste diverse diagnosi ed eseguiti diversi tentativi terapeutici (fisioterapia, infiltrazioni) ma la realtà è che manca una diagnosi.
Al suo preparatore atletico giunge la notizia che a Bologna presso il DLABMED, viene eseguita una RM particolare: in carico (con il paziente in piedi) ed in dinamica (facendo muovere la colonna vertebrale del paziente).
Vengono presi contatti, inviate al nostro medico radiologo le precedenti RM, inviata tutta la documentazione clinica al medico fisiatra.
Viene finalmente eseguito l’esame, in “concertazione”: il medico fisiatra visita la paziente ed offre al medico radiologo l’indicazione su cosa e dove “cercare” , il medico radiologo indica al tecnico radiologo come dovrà essere eseguito l’esame e poi tutti e tre insieme si trovano a commentare le immagini.

Come si vede bene dall’immagine allegata, l’esame in carico (ortostasi) ha permesso di “vedere” tra le vertebre della giovane pallavolista quello che una tradizionale RM da sdraiata non avrebbe potuto riconoscere: la fuoriuscita (estrusione) di materiale discale quando la paziente è in piedi e soprattutto quando inarca la colonna in estensione (tipico movimento della battuta).
L’esame clinico, effettuato dal fisiatra, collima con quanto il radiologo ha rilevato dalle immagini, ottenute dalla perizia del tecnico radiologo che ha saputo sfruttare le potenzialità della macchina.
Ora che abbiamo una diagnosi, si può iniziare la cura.