L’IPOTIROIDISMO

L’ipotiroidismo è una condizione clinica causata dalla carenza di ormoni tiroidei. Raramente è dovuto alla mancata “azione” degli ormoni tiroidei normalmente presenti nel sangue.
L’ipotiroidismo può essere congenito, cioè il neonato nasce senza tiroide o con una ghiandola che per difetti enzimatici non riesce a produrre gli ormoni tiroidei. E’ una condizione oggi riconosciuta con lo screening neonatale che si effettua regolarmente e che opportunamente curata consente una vita normale.
Raro è anche l’ipotiroidismo chiamato secondario per la mancanza del TSH prodotto dall’ipofisi (adenomi, tumori, interventi di neurochirurgia) .
Più comune è l’ipotiroidismo primario acquisito comparso per l’insorgenza di malattie autoimmuni (tiroidite cronica di Hashimoto) o come conseguenza di atti medici: tiroidectomia totale, radioterapia, farmaci.
L’ipotiroidismo più comune è quello causato dalla tiroidite cronica che colpisce in particolar modo le donne.
L’ipotiroidismo può manifestarsi in molti modi. Il più frequente (4-5% della popolazione) chiamato ipotiroidismo subclinico, si riconosce solo perché gli esami di laboratorio sono leggermente alterati con un caratteristico aumento del valore del TSH. Le persone interessate non avvertono sintomi e non presentano modificazioni del fisico se non la tendenza ad un leggero aumento di peso. Viceversa, la carenza severa degli ormoni tiroidei, ipotiroidismo clinico (0,3%), può provocare cambiamenti fisici che suggeriscono la diagnosi anche solo alla vista del paziente. Tali manifestazioni interesano la pelle, secca, giallognola, i capelli, radi e sottili, le sopracciglia diradate, la lingua ingrandita. Il viso può apparire “gonfio” in particolare le palpebre. La voce può diventare roca, spesso sono presenti dolori muscolari e articolari diffusi. Gli esami ematici mostrano spesso anemia, aumento significativo del colesterolo. I pazienti accusano sonnolenza, pigrizia, avvertono molto il freddo; l’alvo diventa stitico, può comparire bradicardia. Nelle donne in età fertile le mestruazioni possono essere molto irregolari ( polimenorrea, oligomenorrea).
Tra questi due estremi c’è tutta una gradazione di manifestazioni che caratterizzano ciascun paziente. La diagnosi è facile nei casi più gravi, può essere difficile nelle forme subcliniche.
Gli esami necessari da chiedere dopo una accurata anamnesi che serve a chiarire eventuali cause dell’ipotiroidismo (asportazione della tiroide, radioterapia, uso di particolari farmaci) sono pochi:
TSH: un valore molto sopra la norma è diagnostico;
FT4 e FT3 (gli ormoni tiroidei) generalmente rientrano nei valori normali nelle forme di ipotiroidismo subclinico, sono invece sotto la norma nelle manifestazioni severe di ipotiroidismo;
Anticorpi antiperossidasi (AbTPO) e anticorpi antitireoglobuina (AbTg): se positivi sono la “prova” della presenza della tiroidite cronica.
L’ecografia tiroidea serve a confermare la diagnosi nei casi tipici e ad escludere la presenza di “noduli”.
La terapia dell’ipotiroidismo consiste nella somministrazione di Levotiroxina che è la copia sintetica dell’ormone naturale.

Dr. Enrico Graziano