CHE COS’E’ LA SINDROME DEL COLON IRRITABILE (IBS)?

CHE COS’E’ LA SINDROME DEL COLON IRRITABILE (IBS)?

La sindrome del colon irritabile, conosciuta anche con diversi altri nomi, tra cui: sindrome dell’intestino irritabileIBS (dall’inglese Irritable Bowel Disease), colite spasticacolite nervosacolon irritabilecolon spastico e colite mucosa

è un insieme di disturbi intestinali legati al colon. La sindrome del colon irritabile interesserebbe il 15-20% della popolazione che vive nei cosiddetti “Paesi sviluppati” (circa un individuo ogni 5) e avrebbe un’incidenza annua pari all’1-2% (in sostanza, ogni anno, i nuovi casi sono massimo 2 ogni 100 persone).
Il sesso femminile è decisamente più incline a sviluppare la sindrome del colon irritabile, rispetto al sesso maschile: le donne con sindrome dell’intestino irritabile sono almeno il doppio degli uomini.
E’ una condizione cronica, che può durare anni e richiedere un prolungato trattamento. I ricercatori non hanno mai realmente dimostrato una correlazione tra la sindrome del colon irritabile e la motilità del colon, pertanto, la sindrome del colon irritabile rimane una condizione clinica indefinita.

La diagnosi di sindrome del colon irritabile non è per nulla semplice, per almeno due motivi: la mancanza di un test diagnostico specifico e l’aspecificità dei sintomi (sono sintomi comuni a tante altre patologie dell’intestino). Le cause: alterazione della motilità, alterazione del microbiota (ossia della fauna intestinale), alcune infezioni, alcuni farmaci che possono creare un’alterazione della permeabilità e quindi favorire l’insorgenza dei sintomi in genere caratterizzati da dolore addominale, gonfiore, meteorismo, irregolarità intestinale. Per motivi ancora poco chiari, accompagnano la sindrome dell’intestino irritabile diversi problemi di natura psichica(Psicosomatica) per esempio depressione maggiore, ansia e disturbi di personalità.

Attualmente, la terapia per la sindrome del colon irritabile è soltanto sintomatica.

 

COSA MANGIARE E COSA EVITARE:

È bene specificare che la strategia terapeutica per la sindrome dell’intestino irritabile, proprio perché spesso non si conosce la causa, si basa principalmente sul trattamento dei sintomi riferiti dal paziente. Le cause del disturbo infatti sono molteplici e non è riconoscibile un singolo fattore scatenante nel singolo paziente.

In generale, è consigliabile bere almeno due litri di acqua naturale al giorno, soprattutto per chi presenta stitichezza, in modo da evitare i gas che aumentano la sensazione di gonfiore e meteorismo. L’ideale sarebbe bere lontano dai pasti.

Per quanto riguarda l’alimentazione, la dieta “low FODMAP” (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols) può aiutare a limitare i sintomi: questa dieta prevede la riduzione – o l’eliminazione – degli zuccheri scarsamente digeribili, come gli oligosaccaridi, i monosaccaridi e tutte quelle sostanze che possono aumentare il richiamo di acqua nell’intestino. In generale sono dunque da evitare gli alimenti che aumentano la fermentazione, come il latte vaccino, lo yogurt, i legumi, i carciofi, gli asparagi, i funghi, le mele, le pesche, le albicocche, le ciliegie, l’anguria, i pistacchi, la birra.

Sono invece consigliati il pesce, la carne, il riso, la quinoa, uova e tofu, le banane, le fragole, le carote, le patate, i pomodori, le zucchine, le melanzane e i formaggi stagionati.

Ciascun paziente ha però una sua tolleranza individuale agli alimenti, pertanto è bene affidarsi ai consigli del gastroenterologo  al fine di ricevere le indicazioni più opportune per la propria alimentazione.

Infine, non bisogna dimenticare di dedicarsi a una costante attività fisica, benefica anche per la salute dell’intestino.

 

 

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